Carlo Somaschini - incisore - San Vito, il calderone di pece

incisore



Simboli e santi

Note dell'autore



San Vito, il calderone di pece


 
Vito soffrì il martirio in Sicilia all’età di dodici anni, nel 303 d.C. Erano i tempi dell’imperatore Diocleziano e Vito, che aveva già fama di grande guritore, sanò il figlio del sovrano affetto forse da una  malattia nervosa, una forma di epilessia che si manifesta con spasmi che fanno pensare a una specie di danza, che proprio dal Santo prenderà il nome. L’ingratitudine di Diocleziano fu impietosa e non gli risparmiò, per allontanarlo dalla Fede, orrendi supplizi, come quello di essere immerso in un calderone di pece bollente, a cui il Santo sopravvisse.
Nell’incisione, in una cella che si affaccia sul mare, immersa in una caldaia ormai danneggiata dal  eccessivo calore, una figura sembra tremare, come se fosse in preda ai brividi di freddo: è Vito che, nel tremito delle forme, silenziosamente proclama la sua invincibile Santità.