incisore
|
|
|
San Vito, il calderone di pece
|
Vito
soffrì il martirio in Sicilia all’età di dodici anni, nel 303 d.C.
Erano i tempi dell’imperatore Diocleziano e Vito, che aveva già fama di
grande guritore, sanò il figlio del sovrano affetto forse da una
malattia nervosa, una forma di epilessia che si manifesta con spasmi
che fanno pensare a una specie di danza, che proprio dal Santo prenderà
il nome. L’ingratitudine di Diocleziano fu impietosa e non gli
risparmiò, per allontanarlo dalla Fede, orrendi supplizi, come quello
di essere immerso in un calderone di pece bollente, a cui il Santo
sopravvisse.
Nell’incisione, in una
cella che si affaccia sul mare, immersa in una caldaia ormai
danneggiata dal eccessivo calore, una figura sembra tremare, come
se fosse in preda ai brividi di freddo: è Vito che, nel tremito delle
forme, silenziosamente proclama la sua invincibile Santità.
|
|
|