Carlo Somaschini - incisore- San Sebastiano, le frecce

incisore


San Sebastiano, le frecce



 

San Sebastiano, ufficiale dell’esercito romano e protettore dei Cristiani, nudo come Cristo è martirizzato dalle frecce, a cui sopravviverà per miracolo. Per questo è invocato come Santo taumaturgo in caso di malattie o epidemie, spesso insieme a San Rocco, altro santo guaritore. La tradizione (per tutti il Mantegna e Reni) lo rappresenta con il suo giovane corpo eburneo e dalle forme perfette, sereno e trionfante su un martirio che dovrebbe essere per tutti micidiale. Nell’incisione che porta il suo nome, appeso come Cristo alla colonna, c’è quel che resta di un nero corpo catafratto, tragicamente prostrato dall’agonia e ormai quasi privo vita. Sopra la colonna a cui è legato, ci sono delle volute tentacolari, un motivo simbolico che vuole alludere al potere della Chiesa, la cui forza è fondata sul sacrificio dei Santi, la cui testimanonianza (martiri in greco significa “testimoni”)  è fondamentale per la trasmissione del suo messaggio religioso al mondo intero, che avviene attraverso una sinuosa  quanto inquietante antenna.