incisore
|
|
|
|
|
|
La tradizionale rappresentazione di Santa
Lucia non è diversa da quella di
Sant’Agata, spesso ritratte insieme. Lucia nacque da una famiglia nobile verso
la fine del III secolo a Siracusa, allora capitale della Sicilia. Devota di
Sant’Agata e denunciata come cristiana, nel martirio le sono stati strappati gli
occhi che mostra come suo simbolo in un piatto o una coppa. Per l’incisione il
punto di riferimento iconografico è ancora Francesco del Cossa, che ha ritratto
Santa Lucia nello scomparto destro del polittico Griffoni. In questo
quadro la santa, con un’originalissima
invenzione, tiene nella mano sinistra
uno stelo di fiore da cui fuoriescono non due boccioli ma i suoi stessi
occhi. Quello stelo con gli occhi della santa si trovano anche nell’incisione,
in un piccolo vaso trasparente vicino alla figura. Nella scena rappresentata, la postura della santa e la
scala appoggiata al cornicione sono
delle citazioni dalla Melancolia di
Dürer. La martire, priva della vista e con il volto nascosto dai bendaggi che coprono la mutilazione,
sembra voler guardare attraverso un altro occhio posato sulle sue ginocchia, con al centro l’occhio di Horus, per vedere quell’invisibile che solo l’anima può vedere. |
|