incisore
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Come altri santi (vedi Santa Agnese
e Sant’Antonio) anche San Rocco ha per simbolo un animale, un
cane. Pellegrino francese (da qui gli attributi del mantello, del bastone, del
cappello e della fiaschetta) è diretto a
Roma, dove cura e guarisce i malati dell’epidemia di peste che infuriava in Italia nella seconda
metà del Trecento. Durante il viaggio di ritorno si ammala della terribile
malattia e si isola in una grotta per
non contagiare altre persone. A salvarlo
dalla malattia e dall’inedia fu un
cane che provvide quotidianamente a
partargli del pane. Il più invocato
santo taumaturgo, spesso rappresentato con San Sebastiano, è ritratto nella tradizione, mentre offre alla vista dell’osservatore la coscia nuda a mostrare il bubbone che gli è
comparso vicino all’inguine. Nella incisione, il santo-viaggiatore è bloccato nei movimenti dal morbo contratto
e le sue ferite sono esposte come cavità di un vecchio tronco malato. Il cane salvifico,
con l’insegna di San Giacomo, viene dal cielo ed è appena atterrato in
suo soccorso portando quel pane che lo guarirà definitivamente. |
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