Carlo Somaschini - etcher - St. Erasmus, the winch

incisore


Sant'Erasmo, l'argano


 
 

Sant’Erasmo fu vescovo di Antiochia e martire al tempo di Diocleziano, nei primi anni del IV secolo. Nell’incisione il suo simbolo, l’argano a manovella, occupa lo spazio centrale. Montato su un'imponente struttura esso raccoglie, arrotolandoli, gli intestini del martire condannato all’eviscerazione (l’asporartazione degli organi interni), un supplizio spesso rappresentato nella tradizione con inevitabile toni truculenti ed efferati (Sebastiano Ricci, Giacinto Brandi o Nicolas Poussin). La condanna sembra alludere alla volontà dei persecutori di strappare dal corpo quella fede di cui non capivano il rivoluzionario messaggio. I lunghi pali sono un’esplicita citazione della Leggenda della vera croce di Piero della Francesca, quando l’ebreo Giuda viene estratto dal pozzo in cui era stato gettato, per convincerlo a rivelare il luogo dove era sepolta la croce di Cristo. Gli intestini del martire però trapassano il suo corpo e sembrano provenire da una cavità molto più profonda, sottostante il marmoreo sarcofago su cui è stato abbandonato il corpo, mentre la sua anima, con ampie volute, volteggia già lontana nel cielo verso quel Paradiso tanto agognato.