Carlo Somaschini - etcher - St. Lorenz, the gridiron

incisore




San Lorenzo,  la graticola


 
Quando il futuro Sisto II fu eletto vescovo di Roma nel 257 d.C, affidò a San Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi  rivolte agli orfani, vedove e poveri. Un anno dopo, in seguito alla persecuzione dell’ imperatore Valeriano che colpiva i membri della gerarchia ecclesiastica, lo stesso Papa fu martirizzato insieme a quattro dei suoi diaconi; quattro giorni dopo, il 10 agosto, fu la volta di Lorenzo che fu bruciato vivo su una graticola posta sui carboni ardenti, che diventa insieme alla tradizionale veste da diacono (dalmatica) suo attributo principale.
Nella incisione lo strumento della sua morte si  converte  in una complessa struttura reticolare che fa da basamento e sostegno ad una specie di ecumenico abbraccio dalle linee classiche di un vuoto anfiteatro, spesso realmente  luogo di supplizio dei cristiani.