Carlo Somaschini - etcher - St Catherine, the sickle wheel

incisore




Santa Caterina, la ruota dentata

 
Santa Caterina, giovane donna di rara bellezza, era un’orfana di origine principesca, dedita allo studio della filosofia e delle arti liberali. Dopo la morte del padre, la giovane si convertì al cristianesimo ed ebbe in sogno la visione della Madonna con il Bambino che le infilava l'anello al dito, facendola sponsa Christi, nel Matrimonio mistico spesso rappresentato in pittura ( Guercino e Parmigianino). Nel 305 l’Imperatore Massimino, per la sua fede pura ed irremovibile, la condannò al supplizio della ruota ma un fulmine la salvò. Quando le fu tagliata la testa, dal collo mozzato non sgorgò sangue bensì latte, simbolo della sua purezza. Elegante, colta, martire e vergine,  è una delle sante più amate nell’Europa cristiana.
Nell’incisione lo strumento della sua tortura non si trova al suo fianco (come vuole la tradizione) ma in primo piano ai piedi della santa, collegata intimamente al suo simbolo, che costituisce l’elemento fondativo della figura stessa. Replicando se stessa verso l’alto, muta in un’altra struttura, come a proteggere simbioticamente  quella palma che le cresce vicino. L’immagine termina con un libro a indicare la sua saggezza, ma anche l’idea che i martiri sono i testimoni, i veri interpreti e custodi del Verbo (vedi anche San Simone e San Bartolomeo), mentre il volto sfaccettato racchiuso nel grosso volume rimanda alla triplice natura di santa, di martire e di donna.