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La fuga del Minotauro

Il mito del Minotauro si svolge su un livido scenario famigliare fatto di inganni, tradimenti e abbandoni. Minosse, re di Creta, inganna e tradisce Poseidone non sacrificandogli il bellissimo toro bianco che il dio gli ha regalato alla condizione che lo immoli in suo onore, scatenando così la sua ira. Pasifae, moglie di Minosse,  che il dio del mare, per vendetta, ha fatto innamorare del toro,  tradisce Minosse facendosi ingravidare nascosta in una finta vacca costruita per lei da Dedalo. Da questa  bestiale unione nasce Asterione, il Minotauro, una creatura umana con la testa di toro. Per nascondere il frutto di una colpa indicibile, il mostro,  ingannato sulla sua origine,  è abbandonato e recluso a vita nel  labirinto progettato per lui da Dedalo, separandolo per sempre dalla famiglia e dal resto dell'umanità.  Arianna, figlia di Minosse e Pasifae,  l’unica a provare compassione e tenerezza per il ‘fratellastro’, lo ingannerà  e tradirà  fornendo a Teseo lo strumento per fuggire, dopo aver ucciso il mostro, da quel carcere senza uscita e nello stesso tempo lei, figlia,  tradisce il padre aiutando il ‘nemico’ ateniese. Teseo, a sua volta,  inganna e tradisce Arianna che abbandonerà sull’isola di Nasso e ritornerà ad Atene con la sorella minore lei, Fedra, che sposerà arrivato in patria.
In una vicenda così intricata e inquietante, si finisce per credere  che i mostri siano  tutti i personaggi coinvolti ma non il principale, il Minotauro,  che appare solo la vittima delle altrui folli passioni, paure ed egoismi. Quanta umanità ci sia in quel personaggio mostruoso e reietto, condannato ad una solitudine alienante per la sua unicità e diversità, lo hanno messo in luce tanta letteratura e arte del Novecento (Dürrenmat, Borges, Cortazar, Yourcenar e Picasso) ribaltando il racconto mitico che narra l'impresa eroica di Teseo, il liberatore e  il salvatore, che  trionfa sul mostro sanguinario e abominevole.
Nell'incisione si immagina un esito ancora diverso della narrazione, la fuga del Minotauro dal quel labirinto costruito per lui da Dedalo, lo stesso che forse  gli ha fornito quelle ali membranose necessarie per spiccare il volo. 
Purtroppo, il Minotauro non sa
che il mondo di fuori, verso il quale è diretto, è una semplice espansione  o meglio un'esatta replica del luogo che sta abbandonando e che la sua fuga non è altro che un mero passaggio da un labirinto ad un altro.




























 

 

 

 

 

Presso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, nato l’abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all’ultimo respiro il simbolo della fede.