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Prometeo

Nella tragedia
di Eschilo "Prometeo incatenato", il titano che patisce il suo atroce supplizio sulla rupe del Caucaso, riceve la visita delle Oceanine, che lo interrogano sulle cause che hanno scatenato l'ira di Zeus nei suoi confronti. Le divinità del mare insinuano che Prometeo, oltre ad aver aiutato gli uomini, abbia loro promesso ciò che non avrebbe dovuto. Prometeo riconosce di aver cancellato nei mortali  la visione costante della morte che incombe sulla loro esistenza e di averlo fatto attraverso un potente farmaco instillato nella loro mente: "le cieche speranze". Sono queste che permettono agli uomini di dimenticarsi  della loro effimero destino  e sono  a loro necessarie per proiettarsi con slancio nel futuro.
Prometeo non è solo il portatore delle tecniche, che accettate dagli uomini finiranno per dominare la loro storia, ma anche colui che li acceca con le illusioni di poter dimenticare la propria finitezza, il limite insito nella propria condizione, illudendoli di potersi avvicinare agli dei e per questo di riservarsi un primato su tutte le altre creature. E' questa la colpa del titano e questa è la ragione della sua condanna.
Nell'incisione si suggerisce (il martirio della colonna, la corona di spine, i chiodi) che  il destino di Prometeo è per certi versi simile a quello del Cristo con le sue "promesse" di resurrezione e di vita eterna. Entrambi hanno subito un martirio per "salvare" l'uomo ma entrambi, elevandolo dalla  condizione di mortale tra creature mortali e ponendolo al centro del Creato, hanno posto le basi per tutte le sue future e devastanti aberrazioni.
Ethon, l'aquila che dilania il fegato di Prometeo ridotto ormai ad una carcassa, ci ricorda con la sua presenza il potere della massima divinità olimpica ma anche le ragioni profonde di quella violenta punizione.


























































 

 

 

 

 

Presso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, nato l’abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all’ultimo respiro il simbolo della fede.