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Kairos

Se Cronos è il tempo che scorre nella sua ciclica eternità e nella sua natura quantitativa, Kairos è, per gli antichi Greci,  il tempo nella sua natura qualitativa e quindi soggettiva, indefinita e indeterminata.
  E' quel 'momento giusto' e propizio da cogliere nella sua veloce istantaneità: attimi del presente in cui si decide del futuro, in cui tutto è possibile e qualcosa di speciale può accadere. Kairos è il tempo delle scelte che potrebbero cambiare la  vita propria e quella altrui, un tempo irripetibile che va afferrato nel momento favorevole,  perchè Kairos corre veloce e una volta che è passato diventa inafferrabile e perso per sempre. Kairos è il tempo breve dell'azione,  in cui l'uomo è chiamato a prendere delle decisioni tempestive che non tollerano nè ritardo nè esitazione e che devono dare una rapida efficacia al proprio agire.
Ma Kairos porta in sè anche l'imponderabile del tempo dell'azione umana, qualcosa che inesorabilmente sfugge all'intelligenza, alla previsione e al controllo dell'umano agire e che deve necessariamete contare per un  esito risolutivo sulla benevolenza degli dei e sul loro diretto aiuto. Il cacciatore può decidere con abilità ed esperienza il momento opportuno in cui scoccare la sua freccia per colpire la preda, ma durante il veloce tragitto del dardo tutto può succedere: un colpo di vento, un ostacolo improvviso, lo scarto dell'animale e la freccia non colpisce il suo bersaglio. Senza la protezione degli dei, che garantiscono le buone circostanze in cui si compie, anche la più sagace ed esperta azione dell'uomo  è destinata a fallire.

Nella iconografia Kairos è rappresentato come un giovane nudo con le ali, anche ai piedi,  ad indicare la sua inafferrabilità e velocità, con la testa rasata e un lungo ciuffo sulla fronte  che deve essere afferrato prima che l'occasione passi. Ha per simboli la bilancia, la giusta misura e il rasoio, a significare quanto tagliente può essere  con chi non lo afferri nell'attimo  giusto, come lo rappresenta Francesco Salviati nel Rinascimento.
Nell'incisione, Kairos è una divinità a suo modo alata e bicipite, ad indicare il breve intervallo tra presente e futuro in cui agisce. Tagliente, acuminato, artigliato, sta spiccando il volo chissà verso quale  ignota meta, custodendo nel petto cavo il segno del suo potere.


























































 

 

 

 

 

Presso Milano, passione di san Pietro da Verona, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, nato l’abito dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie, finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino all’ultimo respiro il simbolo della fede.