Eros
Come Dioniso che è chiamato " lusios", perchè è il dio che "scioglie"
dai vincoli dell'identità personale e dissolve opposizioni e
contraddizioni,
anche Eros, secondo Esiodo (Teogonia),
"il dio più bello di
tutti", è la divinità che "scioglie le membra e doma nel petto
il cuore e la mente di tutti gli uomini". Ma Eros non è solo il
dio dell' inebriante ebrezza amorosa e del fluire di emozioni
inaspettate, di sentimenti imprevisti e di eccitanti passioni.
Eros è il dio
che trafigge con un dardo ardente anime e corpi, ma anche il dio
che sfonda tutte le porte, travolge ogni resistenza e si installa da tiranno
nell'anima di chi è colpito dai suoi strali. Eros è anche il dio che genera inevitabilmente legami profondi e
misteriosi dalle dinamiche imprevedibili, nodi che avviluppano, intrecciano le
esistenze e a volte le soffocano fino alla malattia e al delirio. Sotto le forme di un bizzarro gruppo statuario da parco delle Meraviglie, l'incisione vuole rappresentare Eros
che, nel suo proteiforme e contraddittorio disvelamento, sembra
manifestarsi con esiti diversi nell'uomo e nella donna. Quest'ultima, custode del libro della vita e della generazione, sa cedere nel
modo 'viscerale' ai propri abbandoni,
esibendone gli intrecci e insieme velandone i profondi ma
consapevoli turbamenti. L'uomo, nascosto dietro una virilità più
ostentata che reale, nel suo abbraccio
incombente sembra celare un nascosto
desiderio di possesso che rasenta il dominio, in una richiesta
perentoria che il legame si trasformi in fedeltà ossessiva.
L'enigmatico e ambiguo isolamento, in cui si trova la coppia, sembra alludere alla solitudine delle loro
esistenze, forse destinate a non capirsi anche quando il dio le ha
possedute.
Presso Milano, passione di san Pietro da
Verona, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e martire, che, nato l’abito
dallo stesso san Domenico; con ogni mezzo si impegnò nel debellare le eresie,
finché fu ucciso dai suoi nemici lungo la strada per Como, proclamando fino
all’ultimo respiro il simbolo della fede.
|